L’area, di circa 1000 metri quadrati, si trova in Via di Giù; venne inaugurata nel 1877
Il primo cimitero degli ebrei era situato, probabilmente già dal XIII° secolo, oltre la via Codalunga in una porzione di terreno compresa fra Viale Masi e Viale Dante e attualmente occupata dall’ospedale.
Dal Campione Pasolini, il catasto seicentesco di Lugo, se ne desumono le dimensioni modeste e la forma rettangolare, con uno degli angoli, quello rivolto alla Porta di Codalunga, smussato.
A varie riprese nel corso del Settecento la comunità ebraica lughese acquistò porzioni di terreno confinanti, poichè probabilmente era divenuto nel tempo insufficiente.
Soltanto dopo la costruzione della stazione ferroviaria tuttavia, avvenuta nel 1863, e la conseguente maggior frequentazione della zona lungo la strada circondaria, per non provocare disagio ai passanti, anche perchè il vecchio cimitero non era nemmeno recintato, se ne decise lo spostamento in un’ area più decentrata.
Nonostante le resistenze degli ebrei, venne individuato il luogo idoneo lungo la Via di Giù, poco oltre la strada circondaria, sulla destra. Nel 1877 venne inaugurato il nuovo cimitero ebraico a pianta rettangolare, comprendente un’area di circa 1000 mq.
Dall’ingresso, che si apre con un alto cancello in ferro, è visibile sullo sfondo opposto, oltre un vialetto in terra battuta che divide esattamente in due il cimitero, la camera mortuaria che fa tutt’uno con il muro di cinta, così come era stata richiesta dalla comunità ebraica. Ai lati del viale due strisce di prato, con alberi altissimi le cui macchie scure sono visibili già da lontano, contengono le sepolture.
Accanto alle lapidi più recenti, in italiano – il cimitero è infatti utilizzato ancor oggi – si riconoscono le lapidi Ottocentesche, generalmente bilingue, e quelle più antiche, in ebraico.
Alcune decine di lapidi e di cippi infatti furono trasportate qui dal vecchio cimitero. Indubbiamente interessanti, parecchie portano inciso, lo stemma della famiglia, insieme con lunghe epigrafi, scritte spesse volte sotto forma, di veri e propri componimenti in versi. Pur mantenendosi molto suggestivo come quadro d’insieme, il monumento richiederebbe, in alcuni punti delle strutture interventi di restauro.