Stabilimento Aeronautico Caproni
Ruderi dello Stabilimento Aeronautico Caproni a Predappio (web spaziindecisi.it)

I resti architettonici del ventennio fascista possono essere duplicemente interpretati come luoghi della memoria (per ricordare) o luoghi della dimenticanza (per dimenticare). Ricordare per non dimenticare o dimenticare per non soffrire?

Negli ultimi anni si è parlato molto della presenza di esempi di architettura fascista ormai ridotti a ruderi o inutilizzati tra la costa romagnola e l’entroterra. In chiave conservatrice e di tutela del paesaggio (sia naturale che architettonico), come si possono utilizzare queste testimonianze che risalgono a un periodo certo negativo della storia d’Italia e dell’umanità, ma sicuramente toccante e profondo? Come ci si può approcciare a questi beni culturali?

La memoria è il tema chiave in questo caso. La memoria può servire da monito per non dimenticare: non dimenticare le atrocità e il dolore, e per evitare che certe scelte si ripetano. Ma l’atto di ricordare in sé fa riaffiorare sentimenti di vergogna, dissociazione, paura, orrore. E la scelta più facile allora è quella di prenderne le distanze, di dimenticare, di lasciare tutto lì per non rievocare il dolore. Perché dobbiamo ricordare?

Dobbiamo ricordare perché spesso il ricordo è legato ad una presa di coscienza, una riflessione su quello che è avvenuto. Un soffermarsi su qualcosa nella speranza di trarne una lezione ed evitare “di ricaderci”. Così il ricordo, anche di eventi negativi, può avere un valore costruttivo.

E proprio questa è stata l’interpretazione dei ruderi del ventennio fascista (e altri bene) data dall’Associazione Spazi Indecisi di Forlì che già da qualche anno censisce tali testimonianze materiali di un passato ingombrante e scomodo. L’intento non è quello nostalgico né rievocativo, al contrario. L’intento è quello di ripulire questi luoghi dalla negatività a cui sono associati e dare loro nuova vita rendendoli contenitori di eventi contemporanei, quali mostre e spettacoli (vedi il Padiglione delle Feste e del Divertimento a Castrocaro Terme).

Affrontare questi luoghi e dargli una nuova veste: ecco come ci si può avvicinare a questi beni. Se rimanessero silenti rievocherebbero con la sola presenza decenni di sofferenza. Cosi invece, affrontati, accettati e ripuliti, sono pronti per una nuova vita. D’altronde non è vero che per superare un’avversità o un dolore bisogna attraversarlo e viverlo?