Torre Saracena Bellaria
La Torre Saracena (Maurizio Polverelli, 2017)

Un tempo era anche adibita a isolare i commercianti che provenivano dal mare, posti in quarantena nella torre se sospetti di contagio

Dopo le invasioni e le ruberie dei pirati turchi negli ultimi anni del XVI secolo, lo Stato Pontificio decise finalmente di costruire una serie di torri, lungo la marina, dal fiume Tavollo fino a Bellaria, per difendere gli abitanti della costa.

All’interno di esse, a quell’epoca altissime sulle dune e sulla spiaggia, si trovava una guarnigione di cinque soldati e un comandante, muniti di “archibugi, spingarde, polveri e micce”.

Al suono della campana, in caso di pericolo, gli abitanti potevano “rinserragliarsi” dentro e organizzarsi per la difesa. La Torre di Bellaria è stata edificata nel 1673 dalla Camera Apostolica nel piano di fortificazione della costa, unica rimasta con i caratteri originali delle sei presenti: a tre piani coperti a volta e con scala a chiocciola interna.

Col tempo la funzione delle torri si trasformò per ospitare la quarantena dei “sospetti di contagio” provenienti dal mare, “in special modo da Genova”, per traffici commerciali e per la sorveglianza del contrabbando.

In seguito la Torre di Bellaria ha ospitato la caserma della Guardia di Finanza.

Nell’area verde che circonda la Torre Saracena è allestita una suggestiva esposizione di vele al terzo, coi colori delle famiglie marinare, nonché alcuni “batanicci”, barche d’epoca di piccole dimensioni usate per la pesca quotidiana e la sussistenza familiare.