Torre Poggio Galmino Galeata
(©web poggiogalmino.it)

L’antica costruzione in pietra si trova in provincia di Forlì-Cesena

La Torre Bonini, conosciuta anche come Torre di Poggio Galmino, è l’unico edificio conservato di un castello ricordato dalle fonti scritte a partire dall’XI secolo. Nel 1070 Manfredo, presbitero e abate di Sant’Ellero di Galeata, concede a Uberto, arcivescovo di Ravenna, il castello chiamato Veclum con la corte, il monastero e le case. Il 2 luglio 1670 la torre viene concessa al conte Alessandro Bonini, con l’obbligo di consegnare annualmente all’abbazia di Sant’Ellero una libbra di cera bianca e lavorata. La torre viene probabilmente abbandonata nel corso del XVIII secolo.

La torre è situata sulla sommità di un poggio, a 663 metri sul livello del mare, a 450 m circa (in direzione nord-est) dalla località Poggio Galmino, nel comune di Galeata. Dal poggio è possibile osservare buona parte del territorio sottostante: un tratto della strada che da Civitella di Romagna conduce alla torre e prosegue per Santa Sofia, il centro abitato di Galeata e le valli scavate dai torrenti.

Dell’antico insediamento sono attualmente visibili solo due corpi di fabbrica: la torre e una struttura poco distante interpretabile come cisterna interrata. La torre, costruita interamente in pietra, presenta una pianta quadrata (5×5 m). Il coronamento non si è conservato e attualmente la struttura raggiunge un’altezza di circa 6 metri. La costruzione dell’edificio è attribuibile a operai specializzati (sbozzatori) coadiuvati da semplici muratori.