Fortezza San leo
La fortezza di San Leo (© Beni Culturali Emilia Romagna)

L’edificio, in provincia di Rimini, è stato anche prigione di personaggi famosi fra cui il conte di Cagliostro

Il forte rinascimentale di San Leo domina dall’alto il borgo abitato di San Leo, nell’entroterra di Rimini, sfoggiando il suo splendore architettonico che ne fa una delle più celebrate testimonianze di arte militare, in una cornice di storia e di arte tra le più belle d’Italia.

Conosciuto soprattutto come prigione dell’alchemista conte di Cagliostro, oggi all’interno del Castello sorge il Museo della Fortezza con un’esposizione d’armi risalenti al passato più o meno remoto e una pinacoteca.

Già i romani avevano capito l’inespugnabilità del monte di San Leo e proprio qui costruirono una prima fortificazione, che durante il medioevo venne contesa da bizantini, goti, longobardi e franchi. Fu riedificato durante il XV° secolo sotto Federico I di Montefeltro per adattarlo alle nuove esigenze di guerra, come l’avvento delle armi da fuoco, che richiedevano determinanti innovazioni non sostenibili dalla originaria struttura medievale.

Conquistata da Cesare Borgia, poi passata sotto lo Stato Pontificio, la rocca di San Leo ebbe la funzione di prigione dove, nel tempo dei moti rivoluzionari di Romagna,  furono incarcerati numerosi patrioti risorgimentali. Questa funzione fu mantenuta fino ai primi anni del 1900.

Oggi, riportata alle eleganti linee rinascimentali, è uno dei più celebri esempi di arte militare.

Informazioni su www.san-leo.it