Da qui transitò papa Giulio II° proveniente da Palazzuolo sul Senio
Il toponimo di Valmaggiore, 698 metri s.l.m., pare derivi da una preesistente torre di segnalazione romana del basso impero – vallum major – collegata a vista con altre nella Pianura Padana e sull’Appennino. Il territorio è quello di Castel del Rio, grazioso borgo montano adagiato lungo il corso del fiume Santerno.
Non si sa quando il complesso architettonico di chiesa, campanile e canonica sia sorto né come attraverso i secoli sia stato modificato e ampliato fino alle dimensioni che sono pervenute a oggi.
Alcune relazioni sui beni ecclesiastici della parrocchia dei secoli scorsi fanno risalire la costruzione della prima chiesa attorno all’anno 1000, dedicata a S. Maria Assunta, e ne citano un’altra intitolata a S. Giacomo, scomparsa nel 1571 e di cui rimane il toponimo di “Chiesuola”.
Il 19 Ottobre 1506 Valmaggiore vide uno spettacolo mai visto, né prima né dopo, su questi monti: gli abitanti delle due valli accorsero sin quassù per inginocchiarsi al passaggio di papa Giulio II° proveniente da Palazzuolo sul Senio e diretto verso Bologna per allontanare i Bentivoglio.
Il papa – dicono gli storici – cavalcava una mula bianca sontuosamente bardata, era preceduto da una lampada accesa e seguito da cardinali, gentiluomini e una scorta armata. Sulla facciata della chiesa si trova la lapide a memoria di quell’evento.
Il recupero delle rovine della chiesa è stato progettato dall’Istituto per il Sostentamento del Clero di Imola con un piano di massima presentato alla “Soprintendenza dei Beni Ambientali e Architettonici dell’Emilia” nell’autunno del 1996, che proponeva la realizzazione di opere finalizzate al ripristino di alcuni elementi strutturali dell’edificio per salvaguardare il fabbricato dalla rovina totale. Caratteristica è la copertura del tetto realizzata in vetro.