A lungo in disuso, venne restaurata nel 2007 e riaperta al pubblico
La costruzione di Casa Panzini, detta Casa Rossa per via dell’intonaco esterno, risale al 1906, quando lo scrittore, incoraggiato dai proventi delle prime opere letterarie, decise di fabbricarsi un villino a Bellaria, dove da anni si recava in villeggiatura con la famiglia, ospite di contadini e pescatori.
L’abitazione a due piani, più uno interrato, è situata al confine nord di Bellaria Igea Marina in zona Cagnona, sul viale parallelo alla linea ferroviaria Rimini-Ravenna, che porta oggi il nome dello scrittore. All’epoca era l’ultima casa del paese, solitaria e immersa nella natura, disturbata soltanto dal passaggio del treno.
Nel 2004, grazie a una precedente convenzione stipulata con la Fondazione Carim, che stanzia la cifra necessaria all’acquisto della casa, del parco e delle pertinenze, la Casa Rossa diventa finalmente di proprietà del Comune e dei suoi cittadini.
Il restauro, eseguito nel 2006 sotto la guida dell’architetto Maria Giovanna Giuccioli, riporta alla luce, grazie a una paziente scialbatura, le originarie pitture parietali. Una volta completato anche l’allestimento museale, affidato a Claudio Ballestracci, la Casa Rossa è stata finalmente aperta al pubblico nel giugno 2007 con la mostra “Carte all’aria!”.
Nel 2011 ha ottenuto il riconoscimento di museo di qualità della Regione Emilia-Romagna.