Casa museo Rossini Lugo
Una delle stanze del museo Rossini (© web Casa Rossini)

Nell’edificio appartenuto al nonno del compositore, 4 stanze accompagnano alla scoperta di questo grande genio musicale

A Lugo di Romagna, Gioachino Rossini è vissuto adolescente, dal 1802 al 1804. Anni in cui vedono la luce i primi germogli di un talento musicale immenso, che conquisterà il mondo. Pur non avendo mai abitato il modesto edificio a due piani, appartenuto al nonno, Rossini lo ha sempre avuto particolarmente caro.

Qui, nel 1992 sono stati celebrati i duecento anni dalla nascita, e la casa è divenuta sede di eventi culturali ed esposizioni d’arte. Nel 2018, a 150 anni dalla scomparsa, ha preso corpo l’idea di trasformarla in museo dedicato al compositore. Museo che ha aperto i battenti nell’ottobre 2020.

Il percorso museale accompagna alla scoperta di quattro stanze, lungo un camminamento che offre l’agio di soffermarsi a ogni stazione per guardare e, insieme, ascoltare e scoprire, sempre più coinvolti e affascinati, la vita e l’opera in perenne crescendo di un Rossini insolito.

Lungo un breve corridoio, il racconto biografico accompagna alla Stanza del prodigio, dove si offre il primo gioiello della casa: l’ascolto del primo movimento delle Sei sonate a quattro, composte durante gli studi a Lugo. Aprendo uno dei quattro libretti prende avvio la linea melodica corrispondente, mentre la partitura di riferimento s’illumina in grande formato sui pannelli alle pareti.

Il percorso continua al primo piano, nella Stanza della mappa: una distesa di cupole in cristallo, disposte sulla superficie sinuosa di un ampio, lungo tavolo, disegna la grande mappa delle ‘geografie’ di vita e lavoro del Maestro. Si solleva una campana e ne scaturiscono le note dell’intera composizione prescelta.

Dirimpetto, nella Stanza della risonanza, una folata di parole sussurra ciò che scrittori, filosofi, musicisti, scienziati di tutto il mondo hanno detto di Rossini.

Ridiscesi al piano terra, si entra nella Stanza della dispensa. La ben nota passione di Rossini per la cucina affiora nei titoli dei “peccati di vecchiaia”, composizioni spesso ironicamente intitolate a nocciole, rapanelli, sottaceti, fichi secchi… le sue “semplici, senili debolezze”. Dalla dispensa ‘esplosa’, aprendo i cassetti scaturisce, in uno con la musica di Rossini, l’interpretazione visiva che ne dà Massimo Pulini, primo artista coinvolto nell’ambizioso progetto di tradurre in immagini le prelibatezze del Maestro.

Informazioni su www.casarossinilugo.it