Al suo interno sono esposti importanti reperti archeologici e grandi collezioni di arti applicate
Istituito nel 1885, il Museo Nazionale di Ravenna, con le sue collezioni, ha sede da più di un secolo nell’ex monastero di San Vitale. Intorno alla famosa basilica di VI secolo sorse nel Medioevo un monastero, rinnovato e ampliato più volte; agli inizi del XX secolo fu destinato ad accogliere le raccolte del Museo.
Il museo raccoglie importanti reperti archeologici, tra cui stele sepolcrali, sculture bizantine, prestigiosi oggetti legati ai monumenti UNESCO, oltre a grandi collezioni di arti applicate. Il nucleo primitivo del patrimonio museale fu costituito nel Settecento dagli eruditi monaci delle grandi abbazie cittadine, in particolare i monaci camaldolesi di Classe che avevano collezionato numerosi oggetti d’interesse artistico, antiquario e naturalistico presso il loro monastero cittadino.
Le collezioni sono esposte distinte a seconda del tipo di materiale, come nell’antico ordinamento delle raccolte classensi.
Lungo il perimetro dei chiostri si sviluppa l’allestimento storico del lapidario ricco di reperti archeologici, formatosi attraverso donazioni, acquisizioni, ritrovamenti e scavi nel territorio.
Nelle sale al piano terra sono stati allestiti i resti della “Porta Aurea” risalente al 44 d.C., monumentale accesso alla città romana da Sud, demolita nel 1582. Al piano superiore del museo sono collocate le sezioni archeologica e di arti decorative con importanti esempi di scultura bizantina e costantinopolitana, frammenti architettonici e mosaici.
Il museo conserva anche l’importante ciclo di affreschi del Trecento, capolavoro di scuola giottesca, realizzati da Pietro da Rimini, recuperati dall’antica chiesa di Santa Chiara a Ravenna.