Dal 2000 l’Unesco ha riconosciuto questo spazio museale come “Monumento testimone di una cultura di pace”
Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza è stato fondato nel settembre del 1908 alla conclusione della grande Esposizione Internazionale dedicata ad Evangelista Torricelli che ospitò i prodotti di molte manifatture italiane ed europee.
La donazione delle opere ceramiche da parte degli espositori costituì il nucleo originario del Museo che progressivamente si arricchì di altri esemplari. Chi svolse maggior opera per la sua costituzione fu Gaetano Ballardini, direttore del Museo fino al 1953.
La crescita dell’istituto subì un brusco arresto nel maggio 1944, quando un bombardamento ne causò la quasi completa distruzione con gravi e insanibili perdite nelle collezioni e nel materiale archivistico.
“Post fata Resurgo” fu il motto per la ricostruzione; con forte determinazione, l’aiuto dei collaboratori e della comunità faentina, grazie al sostegno di una fitta rete di contatti nazionali ed internazionali, lo stesso Ballardini riorganizzò le raccolte e diede nuovo impulso alla vita del museo. Le finalità originarie espresse nello statuto – acquisire, conservare e soprattutto promuovere la produzione ceramica – sono rimaste attuali fino ad oggi.
Tanti i preziosi oggetti esposti nelle sale del museo ad iniziare da circa 400 manufatti rappresentativi dei principali centri di produzione ceramica dell’Asia estrema fra cui Cina e Giappone; nella sezione delle ceramiche precolombiane ci sono manufatti acquisiti tramite una serie di donazioni e una politica di acquisti mirati; ci sono poi le ceramiche classiche con materiali in rappresentanza delle più importanti produzioni del bacino Mediterraneo, cronologicamente collocabili dall’Età del Bronzo fino all’epoca ellenistica.
Da gennaio 2020 la sezione dedicata al Vicino Oriente ed Egitto antichi del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza è stata completamente riallestita e propone un notevole incremento delle collezioni esposte con il recupero di un tassello importante della sfaccettata storia ceramica dell’Oriente prossimo.
Gli oggetti di produzione islamica provengono in gran parte dalla raccolta dell’orientalista Fredrick Robert Martin – oltre che da collezionisti italiani e stranieri e da vari enti e istituzioni pubbliche, quali ad esempio il Kaiser Friedrich Museum, il Museo dell’Arte Araba al Cairo, l’Egyptian Exploration Fund, il Governo di Tunisi, l’American School of Classical Studies in Atene, la Delegazione Archeologica Francese in Afghanistan.
Non mancano ovviamente le ceramiche faentine, del Medioevo e quelle dal Rinascimento al Barocco; e poi ancora sculture internazionali del XX° secolo; ceramiche popolari e devozionali; bioceramici.
Il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, con le preziose testimonianze che custodisce di questa arte nel mondo, è stato riconosciuto come “Monumento testimone di una cultura di pace”, secondo il programma lanciato dall’UNESCO nell’anno 2000, anno per la Cultura di Pace.
Info www.micfaenza.org