Siuato all’interno dell’ex convento di San Domenico, ospita oltre 32 mila reperti archeologici e naturalistici
Il museo porta il nome dello scienziato che lo fondò nel 1857 quando donò alla città il “Gabinetto di Storia Naturale” perché divenisse un luogo attivo di studio e ricerca scientifica.
Il trasferimento nel Museo di San Domenico ha permesso di realizzare un nuovo allestimento rispettoso dell’eredità di Scarabelli e aggiornato su modalità espositive e comunicative contemporanee.
La sua storia è raccontata nella prima parte del percorso, anche attraverso le donazioni che lo arricchirono durante la sua lunga vita. In questa sezione non mancano neppure oggetti etnografici provenienti dall’Africa e dal Sud America e una mummia egizia.
La seconda parte mostra nelle vetrine originali gli oltre 25000 reperti che formarono il museo ottocentesco suddivisi nelle sezioni di Geologia, Archeologia e Scienze naturali; per approfondire i contenuti scientifici di questo museo è possibile consultre la guida multimediale on line del “Gabinetto di Storia Naturale”.