Fra gli oggetti esporti ci sono rare immagini fotografiche sulla vita e il lavoro della gente di mare, capi d’abbigliamento e esemplari di reti da pesca tradizionali
Il Museo della Regina (già Antiquarium) ha trovato nuova collocazione, a partire dall’aprile del 2000, in Via Pascoli 23, nell’edificio dell’antico “Ospitale per Pellegrini” costruito verso la fine del 1500.
Lo spazio museale è articolato in due sezioni, una archeologica e una etnoantropologica dedicata alla marineria tradizionale, che riflettono le due principali chiavi di lettura per comprendere la la cultura materiale e immateriale, la vita quotidiana e le forme di umanità che caratterizzano la storia recente e remota della città e del territorio di cui si fa espressione e interprete.
In particolare, la sezione archeologica custodisce i reperti emersi durante gli scavi cittadini che a partire dagli anni ’60 del Novecento hanno portato alla luce testimonianze materiali relative all’età romana e che nel 2007 hanno rivelato la presenza, nell’area VGS, di un villaggio dell’età del Bronzo databile fra 1800-1500 a.C.; la sezione è arricchita da pannelli che illustrano la storia medioevale e moderna della città.
La sezione etnoantropologica, invece, è dedicata alla cultura materiale e immateriale delle “Genti di mare” attraverso un percorso espositivo che, partendo dalle vicende legate alla nascita del porto in età moderna, documenta gli sviluppi della cantieristica navale, delle tecniche di navigazione e di pesca, la vita quotidiana, religiosa e sociale delle comunità marittime fino alle trasformazioni legate all’avvento del motore a partire dagli anni ’20 del Novecento.