Casa Pascoli San Mauro
(Sito web Casa Pascoli)

Qui, nella casa materna, il 31 dicembre 1855 nacque il grande poeta e accademico italiano

Il Museo Casa Pascoli rappresenta, insieme alla Torre (Villa Torlonia), il centro della memoria pascoliana: il ricordo dei momenti trascorsi a San Mauro durante l’infanzia e la giovinezza rendono questo luogo carico di suggestioni. La poesia di Giovanni Pascoli nasce proprio qui, nel ricordo di un periodo felice che ritorna continuamente nella sua opera, di quell’infanzia spensierata e improvvisamente infranta da una fucilata che colpisce il padre Ruggero il 10 agosto 1867.

Pascoli vive in questa casa stabilmente fino a sette anni di età, per poi trasferirsi coi fratelli maggiori al collegio di Urbino, trascorrendo a San Mauro l’estate. Prima di essere venduta a privati, nel 1880, essa appartiene ai fratelli Pascoli e il poeta, durante gli anni universitari di Bologna, vi fa spesso ritorno. È proprio in uno dei tanti suoi rientri a casa, che Giovanni scrive la prima stesura della celebre lirica Romagna, oggi conservata presso il Museo.

Il percorso di visita è arricchito da due postazioni multimediali che, oltre a consentire l’approfondimento della vita e della poetica di Giovanni Pascoli, creano un’atmosfera fortemente suggestiva attraverso l’ascolto di testi poetici e ricordi interpretati dal noto attore Lino Guanciale.

Casa Pascoli ha subito notevoli danni durante la seconda guerra mondiale, ragione per cui è stata ristrutturata in modo da ripristinare la struttura originaria; c’è un’unica stanza però che è rimasta intatta e si presenta al visitatore così com’era durante l’infanzia del poeta: la cucina. Essa conserva l’antica travatura in legno del soffitto, il grande focolare domestico, l’acquaio in pietra ed è arricchita con utensili e mobili d’epoca (in una bacheca sono inoltre esposti alcuni piccoli oggetti appartenuti alla madre del poeta).

Proseguendo la visita, percorrendo un ricco itinerario fotografico che documenta i momenti più importanti della vita del poeta (i luoghi della memoria, la famiglia, la carriera, le onoranze), si raggiunge il piano superiore della casa. Qui, nella camera da letto, è conservata l’antica culla in legno del poeta, oltre ad una serie di sue lettere all’amico sammaurese Pietro Guidi (Pirozz) che documentano la volontà di Pascoli di riacquistare la sua “dolce casina” ed alcune firme di visitatori illustri.

Nello studio sono conservati documenti d’epoca di pregio, come le prime edizioni delle sue opere che Pascoli puntualmente inviava in omaggio al Comune di San Mauro con affettuose dediche autografe, i vocabolari usati dal poeta e giornali come “Il Resto del Carlino” del 7 aprile 1912, uscito immediatamente dopo la sua morte. Quis si trova inoltre il prezioso manoscritto “Romagna” in originale, prima stesura della celebre lirica pubblicata nella seconda edizione della raccolta Myricae. Con il titolo di Colascionata prima a Severino Ferrari Ridiverde, questo autografo pascoliano risale al 1880 circa, anno in cui la casa venne venduta dai fratelli Pascoli, per essere poi abitata da altri privati, fino all’acquisizione di Casa Pascoli da parte del Comune di San Mauro, in un primo tempo, poi da parte dello Stato.

Nel giardino di Casa Pascoli è possibile ammirare diverse specie botaniche ricordate nei versi del poeta: le rose rampicanti al muro, i giaggioli azzurri, la cedrina, il tronco del pioppo alto e slanciato, ricordato in “Romagna”, solo per citarne alcune.

La visita di Casa Pascoli si conclude con la piccola Chiesetta della Madonna dell’Acqua, annessa al giardino, luogo di preghiera della madre del poeta, più volte citato nella sua poesia. Piccolo edificio di pietra grigia divenuto Monumento ai Caduti nel novembre 1927, la chiesetta vanta origini ultracentenarie; pare infatti che sia stata costruita nel 1616 per conto del Vescovo di Rimini.

Sito web www.casapascoli.it