Venne fatto erigere nel 520 dallo stesso sovrano dei Goti per ospitare le proprie spoglie
A circa un chilometro da Ravenna, oltre il perimetro delle mura antiche in una zona che un tempo i Goti utilizzavano come necropoli, sorge il maestoso mausoleo di Teodorico fatto erigere attorno al 520 dallo stesso re, quando era ancora in vita, per ospitare le proprie spoglie.
Trasformato in oratorio dedicato a Santa Maria e consacrato al culto ortodosso dopo l’editto di Giustiniano del 561, dall’interno dell’edificio funerario vennero portate via le spoglie del re sottoposte poi a numerosi trasferimenti e vicissitudini.
Oggi questo imponente monumento funerario si presenta interrato di circa 2 metri rispetto al piano di campagna e si appoggia su una fondazione alta 1,50 metri composta da mattoni, sassi e calce. In origine il sepolcro era delimitato da una recinzione costituita da dieci pilastri collegati fra loro da una cancellata metallica.
La struttura è costituita da due corpi sovrapposti. La parte inferiore è decagonale e in ogni lato si trova un’ampia nicchia rettangolare sormontata da un arco a tutto sesto; in quella a occidente si apre la porta d’ingresso che conduce all’interno del piano inferiore che ha pianta cruciforme e volta a crociera. La parte superiore invece, più ristretta rispetto alla base di circa 1,30 metri, è a forma decagonale sino all’altezza della porta d’ingresso per poi assumere forma circolare probabilmente per facilitare la posa della grande cupola monolitica che chiude il mausoleo.
Una porta rettangolare, aperta sul lato ovest, accompagna all’interno del piano superiore che si presenta a pianta circolare con un diametro di 9,20 metri che doveva avere destinazione funeraria: in questo spazio si trova tutt’oggi il sarcofago di porfido che un tempo conteneva le spoglie di Teodorico ricollocate qui solo nel 1913 dopo vari spostamenti.
Al di sopra si innalza la cupola monolitica, vera caratteristica del mausoleo, coronata da dodici anse in cui vi sono riportati i nomi di otto Apostoli e 4 Evangelisti. La cupola è coronata da un disco del diametro di poco meno di 4 metri che al centro culmina con un parallelepipedo su cui si innalza una croce metallica.
Il mausoleo di Teodorico si può dire sia un esemplare unico di luogo sepolcrale poiché in nessun altro centro del mondo antico si è conservato un simile monumento funerario. A renderlo così particolare è la struttura architettonica che non ha eguali nell’edilizia romana né in quella tardo antica o bizantina in quanto fonde in maniera assolutamente originale elementi che derivano da tradizioni artistiche diverse: quella romana, siriaca, di Costantinopoli e quella barbarica.
Anche il materiale utilizzato per la costruzione è particolare: non si tratta infatti di mattone laterizio ma pietra d’Istria che distacca così il monumento non solo da tutti gli altri edifici di Ravenna ma anche da quelli di impronta paleocristiana dell’Occidente e di quella bizantina in genere.
L’edilizia caratterizzata dall’uso di blocchi di pietra è tipica della Siria e della Palestina oltre che di gran parte dell’Asia Minore, terre ricche di questo materiale e proprio da questi luoghi si pensa siano arrivate le maestranze artistiche che hanno realizzato la struttura. A stupire è soprattutto la raffinata lavorazione presente in ogni singolo blocco tagliato in modo da garantire perfetta stabilità all’edificio intero.