Cusercoli
Cusercoli (©Shutterstock.com)

Ai Malatesta si deve un ampliamento della struttura nel corso del XIV° secolo

Sulla strada provinciale che conduce da Forlì alla Toscana, percorrendo la foresta di Campigna, su un imponente sperone di roccia calcarea lungo la vallata del Bidente, nel Comune di Civitella di Romagna, sorge il Castello di Cusercoli.

Edificato in età medievale, intorno al XII secolo, e presumibilmente sulle basi di una preesistente struttura fortificata di periodo tardo romano, fu abitato inizialmente dai Conti Ghiaggiolo primi feudatari del castello fino al 1269 quando l’unica figlia del conte Uberto, Orabile Beatrice, andando in sposa a Paolo Malatesta, detto “il Bello”, porta ai Signori di Rimini anche il Castello di Cusercoli.

Ai Malatesta si deve un primo significativo intervento di ampliamento realizzato nel corso del XIV secolo quando, accanto alla fortificazione
iniziale, viene costruito un palazzo, anch’esso fortificato, residenza del feudatario. Parallelamente vengono ampliate le mura e innalzata una seconda cerchia difensiva che racchiude il Borgo sottostante, ora via San Biagio, dove vivevano i fideles, vale a dire il gruppo di protetti che giuravano fedeltà al signore in cambio di benefici quali armi, oggetti preziosi o terre da coltivare.

Nella Torre della Meridiana, all’interno del Castello di Cusercoli, una sala è stata totalmente ristrutturata per l’esposizione permanente di straordinarie opere ceramiche. Si tratta di 14 formelle in ceramica policroma realizzate verso la metà del Seicento che rappresentano le stazioni della Via Crucis e costituiscono un vanto per la comunità locale. Sono opere ceramiche di singolare pregio storico artistico
e di eccezionale rarità proprio perché l’intero nucleo di 14 formelle ci è pervenuto completo fino ai giorni nostri.

Il Castello di Cusercoli s’inserisce storicamente nel circuito delle Rocche e dei Castelli della Romagna malatestiana e si colloca in un virtuale percorso che attraversa più vallate e lo collega con il sistema delle fortificazioni che hanno sede nei territori di Bertinoro, Castrocaro e Terra del Sole, Cesena, Dovadola, Forlimpopoli, Longiano, Meldola, Predappio e Roncofeddo.

All’interno di un’ala restaurata del Castello, dal 2005, alcuni locali ospitano il laboratorio di Archeoingegneria “CAILab” della facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna, sede di Forlì. Il laboratorio svolge importanti studi per l’applicazione di moderne metodologie ingegneristiche per la conoscenza, la conservazione, il restauro e la fruizione dei Beni Culturali.