L’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità è tra i più famosi esempi di architettura razionalista della prima metà del 1900
Razionalismo in Romagna vuol dire principalmente, ma non solo, Forlì e Predappio. E’ qui infatti che Benito Mussolini è intervenuto maggiormente nella sistemazione urbanistica in chiave razionalista, facendo realizzare edifici dal valore propagandistico. L’ex Casa del Fascio e dell’Ospitalità, a Predappio, è tra i più famosi esempi di architettura razionalista. Città natale di Mussolini, Predappio si presta bene per rappresentare il mito delle origini tanto caro al duce.
Costruita tra il 1934 e il 1937 dall’ingegner Fuzzi, la Casa era un centro multifunzionale, simbolo di unione della vita politica e sociale. Era anche un centro ricreativo destinato all’accoglienza, oltre ad un luogo destinato ad ospitare uffici politici e di propaganda.
L’ edificio si presenta con una superficie estesa, circa 2200 metri quadrati disposti su tre piani. Ha un corpo centrale, accessibile tramite una imponente scalinata frontale, attorno al quale si snodano due nuclei laterali. In secondo piano vi è una monumentale torre littoria (tipica dell’architettura razionalista e allusione alla “virilità”). Le case del fascio sul territorio nazionale aveva dimensioni diverse a seconda delle esigenze delle singole città. Un elemento però non doveva mai mancare: la torre littoria, comune denominatore di tutte le case del fascio.
La struttura architettonica in mattoni locali rossi e travertino romano bianco, è rimasta pressoché inalterata fino ai giorni nostri, nonostante mostri i segni del suo inutilizzo. Negli ultimi anni però la ex Casa è diventata protagonista di un progetto di riqualificazione venendo dichiarato bene di interesse culturale (decreto del 22/11/2010 ai sensi dell’art. 15, comma 1 del e D.Lgs n. 42/2004) per la sua nuova funzionalità di centro culturale di valenza europea per la storia dell’Italia della prima metà del ‘900. Il 2 marzo 2016, infine, l’edificio passa dalle mani del Demanio Statale al Comune di Predappio (secondo la procedura del Federalismo Demaniale).