Un tempo nelle stanze al suo interno venivano rinchiusi anche i prigionieri
Il ponte Alidosi attraversa il fiume Santerno da più di cinquecento anni. Fu costruito nel 1499 da Mastro Andrea Gurrieri da Imola, su commissione di Obizzo Alidosi.
La struttura svolgeva due funzioni: da un lato simboleggiava la potenza della famiglia e dall’altro facilitava i collegamenti fra le due sponde in un’epoca in cui i ponti erano piuttosto rari.
La sua costruzione durò più di vent’anni e permise l’aumento del movimento commerciale lungo la Vallata del Santerno.
Per motivi strutturali, al suo interno vennero realizzate cinque stanze, che consentivano alle guardie la riscossione delle gabelle e la possibilità di rinchiudere prigionieri.
Presenta una struttura “a schiena d’asino”, con un’unica arcata di 42 metri ed una freccia di circa 19 metri.
Fu oggetto di diverse ristrutturazioni: la prima nel 1642, successivamente nel 1698-99 e dopo i danni del terremoto, nel 1725.
E’ stato infine restaurato e consolidato verso la metà del secolo scorso.
Dal 20 novembre 1897, per le sue caratteristiche uniche, è monumento nazionale.
I recenti interventi di recupero delle stanze come spazio espositivo, realizzati dall’Amministrazione comunale con il contributo del Gal Appennino Bolognese e di tutta la struttura esterna, hanno consentito di restituire al ponte Alidosi il suo valore simbolico di storia.