zavajê-zabaione
Secondo alcuni studiosi, la parola "zavajê" deriverebbe proprio dall'atto di agitare lo zabaione

Scopriamo una delle parole più famose

Come abbiamo viso, fra tutte le parole in dialetto, alcune sono così colorite e “strane” che non hanno una traduzione in italiano immediata. Derivano da vocaboli così antichi e in disuso che sembra impossibile capire la traduzione al volo. “Zavajê” è proprio una di queste.

“Zavajê” significa “vaneggiare”, “essere in uno stato confusionale”, o all’estremo “perdere i sensi” o “avere un malore”.

Il verbo deriva dal sostantivo “zavaj”, che significa appunto “abbaglio”, “confusione”, “capogiro”.

Non si sa bene da dove derivi la parola. Secondo alcuni etimologi, forse dal Nord Italia, dove parole simili a “zabajon” indicavano una bevanda fatta con più cose – un miscuglio.

Arrivando in Toscana e in Romagna, lo “zabaione” è diventato per estensione qualcosa di mescolato, agitato, così come lo zabaione, appunto. Per estensione, va ad indicare tutte quelle persone che per un momento o due hanno la mente annebbiata da “giri vorticosi”, diciamo così, proprio come se qualcuno gliela mescolasse come si fa con lo zabaione.

Da qui, le semplificazioni che tutte le lingue fanno hanno portato a “zavaj” e “zavajê”.