Si tratta di un’opera letteraria che ci fa viaggiare indietro nel tempo

Un lessichetto ravennate del XVII secolo, ricavato dal codice Magi. ci. VII, n° 174, conservato nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, è un ottimo esempio della lingua romagnola parlata nel passato.

Il documento apparteneva ad Antonio Magliabechi, un letterato e bibliofilo toscano. Nell’introduzione al documento si dice che forse gli giunse tramite l’abate Pietro Canneti, fondatore della biblioteca Classense.

Il documento è molto interessante, perché è una specie di glossario che affianca, alla parola in dialetto, la sua traduzione in italiano. O, com’è scritto, nella “lingua toscana”.

Ecco alcune parole riportate: cidernel, cioè “cetriolo”; indarnì dal fred, cioè “intirizzito dal freddo”; lulon, cioè “uomo senza cervello”; palugar, cioè “cominciare ad avere sonno”.

E tante, ante altre.