La Segavecchia è una specie di festa di carnevale

Qual è l’origine del nome “Segavecchia”?

La Segavecchia (“Ségavëcia”, in dialetto) è una festa che si tiene di solito il giovedì di mezza Quaresima. Le due più rinomate feste in Romagna sono quelle di Forlimpopoli e Cotignola. Ma qual è l’origine del nome?

Innanzitutto, vediamo la leggenda. Si dice che una volta, il giovedì di mezza Quaresima, invece di fare astinenza, una donna mangiò una salsiccia. Siccome erano tempi di versi, la vecchietta fu condannata a morte e uccisa.

Col tempo, l’esecuzione divenne una festa: la “vëcia” è un manichino che viene segato in piazza, e da esso escono dolci e altre sorprese.

Ma perché proprio una vecchia?

Secondo Renato Cortesi, la “vecchia” è l’ultimo covone mietuto. Per lui, “segare la vecchia” significa prendere l’ultimo covone, sistemarlo a foggia di fantoccio e poi distruggerlo.

Questo sacrificio, in un certo senso, serviva per calmare l’ira delle piante. Queste, essendo state mietute, erano state come violate, e bisognava chiedere perdono e ringraziare per il sostentamento che davano.

La ragione dietro questo rito – scrive Cortesi nell’articolo Segavecchia: è la vecchia segata? – è che il termine “vecchia”, in diverse culture contadine, indica proprio l’ultimo covone.

“Sghè”, “segare”, in dialetto significa anche “mietere”.

Ecco perché col tempo è diventato “Segavecchia”, ed ecco perché oggi, perdendo l’origine, si distrugge letteralmente il fantoccio di una vecchina.