Scopriamo uno dei proverbi romagnoli più famosi
I proverbi romagnoli, come abbiamo visto, sono spesso coloriti, “musicali”, quasi folkloristici. I proverbi, per definizione, devono essere “esagerati”, perché spesso usano metafore e analogie per descrivere una situazione quotidiana. A volte queste metafore sono anch’esse esperienze quotidiane, perché una volta era tutto il mondo che si conosceva.
Tutta questa premessa serve per dire che un proverbio, per essere efficace, deve essere d’impatto, colpire e farsi ricordare. Questo di oggi, per esempio, è tutte queste cose.
Essere “ad bòca bôna”, letteralmente, significa essere “di bocca buona”. È detto non solo in Romagna, ma anche in altre regioni.
Di fatto, il suo senso è comprensibilissimo da chiunque: chi è di bocca buona è qualcuno che non si fa problemi a mangiare qualsiasi pietanza, magari a qualsiasi ora, non importa dove o con chi. È qualcuno che fa onore alla tavola, una “buona forchetta”.
Questo detto, se pensiamo alla Romagna, racconta molta più Storia di quanto sembri all’inizio.
Un tempo, infatti, tutti i romagnoli erano per forza “ad bòca bôna”. Non tutta la regione era povera, chiaramente, e di certo neppure tutti i contadini di una volta se la passavano male, ma si sa che le tasse dello Stato Pontificio erano alte, o che spesso i raccolti erano cattivi. Di certo, ogni cosa prodotta era ben sfruttata, e nessuno – quando si mangiava – sprecava qualcosa.
Forse, i romagnoli odierni “ad bòca bôna” hanno ancora nei geni queste cose. Forse il loro DNA ricorda i tempi magri di una volta e quindi ogni cosa commestibile è buona.
O forse è solo che in Romagna il cibo è uno dei valori portanti!