Plauto, famosissimo autore latino, era romagnolo, perché nato a Sarsina
Tito Maccio Plauto nacque a Sarsina, in provincia di Forlì-Cesena, in una data sconosciuta ma intorno al 254 a.c.
Non si sa molto della sua vita. Secondo Varrone, Plauto era un attore girovago, che perse tutti i suoi risparmi e dovette lavorare in un mulino per riprendersi.
In questi anni, scrisse alcune commedie nel tempo libero, ma era così bravo che ebbe successo. Era un’attività per cui era predestinato, perché oggi è considerato il massimo commediografo latino.
Di 130 testi presunti, Varrone certificò l’autenticità di 21.
Le commedie di Plauto erano classiche commedie greche rielaborate in chiave latina, con modifiche, cambi di ambientazione e di scene. Anche i tempi comici erano diversi – molto più veloci e divertenti.
Di solito, si trattava di “commedie degli equivoci”, con triangoli amorosi, tranelli e trovate furbe.
I personaggi sono archetipici: il soldato spaccone, il bugiardo, l’avaro, lo schiavo astuto…
I suoi titoli più famosi sono, per citarne alcuni, Amphitruo, Asinaria, Aulularia, Bacchides.
Plauto venne “dimenticato” nel Medioevo, ma riscoperto nel Rinascimento. Da allora, nessuno se l’è più scordato.
Morì nel 184 a.c, a Roma.