Pietro Zangheri è stato un naturalista romagnolo
Pietro Zangheri nacque a Forlì, il 23 luglio del 1889.
Fu un naturalista, ma autodidatta. In realtà, era diplomato in ragioneria.
Il suo primo saggio, Appunti sulla flora dei dintorni di Forlì, uscì sulla “Rivista italiana di scienze naturali”.
Durante la Prima Guerra Mondiale conobbe Giovani Negri, botanico e futuro direttore dell’Istituto Botanico dell’Università di Firenze. Entrambi servivano in sanità.
Negri fu il suo maestro.
Eppure, Zangheri non lavorò come botanico, ma come direttore della Casa di Riposo di Forlì, che in seguito prese il suo nome. Vinto il concorso per dirigerla, infatti, ci si dedicò anima e corpo: trasformò il ricovero in una casa-albergo per gli anziani soli che potevano portare con loro addirittura i mobili da casa, aggiunse un reparto ospedaliero, un caffè, una palestra.
Seguendo la sua passione, creò un giardino botanico.
Come naturalista, proseguì da semplice autodidatta, studiando l’ornitologia e la geologia della Romagna.
Curioso e appassionato, imbalsamò uccelli e mammiferi, raccolse minerali e fossili, conchiglie marine.
Scrisse più di duecento articoli divulgativi e scientifici. Nel ’36, pubblicò il primo volume di cinque sulla Romagna fitogeografica, e si dedicò alla difesa degli ambienti naturali della regione. Come la Vena del Gesso e le Foreste Casentinesi.
Nel 1976, pubblicò Flora Italica, due volumi di oltre mille pagine.
Il suo sogno era lasciare ai posteri un Museo di Storia Naturale della Romagna, con il materiale da lui raccolto. Ma il Comune di Forlì rifiutò, così il museo venne allestito a Verona grazie al figlio.
Pietro Zangheri morì a Padova, nel 1983.