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Un piccolo dizionario di proverbi (Shutterstock.com)

Una raccolta, come un piccolo dizionario, di alcuni simpatici proverbi

Dopo il glossario di “false friends” romagnoli, cioè termini che sembrano voler dire una cosa ma che significano tutt’altro, passiamo a un’altra raccolta. Forse più divertente, forse più utile. Sicuramente con qualcosa che magari non si sa. Si parla, ovviamente, di un piccolo dizionario di proverbi e detti romagnoli.

L’aqua la fa mêl, e’ ven e’ fa cantê

E cioè “l’acqua fa male, il vino fa cantare”. Secondo la tradizione, ci si trova in Romagna finché continuano a offrire vino. Quando si passa in Emilia, cominciano a offrire acqua. Questo proverbio riassume perfettamente il concetto di “romagnolità”.

T’vò che un nespol e faza i fig?

“Vuoi che un nespolo faccia i fichi?” Prendendo spunto dall’esperienza ortofrutticola, questo proverbio serve per indicare le cose impossibili.

Par San Martèn al bott pini ‘d ven

E cioè “per San Martino le botti piene di vino”. San Martino viene a novembre, quando la vendemmia è già finita da un po’. È una filastrocca simpatica per ricordarsi le tempistiche del vino. Ancora una volta, la Romagna e il vino sono legati.

È’ più pulid l’ha la rogna

“Il più pulito ha la rogna”. Si capisce già così che non è una bella situazione…

L’aqua l’è bona da lavêss la faza

Ancora vino: “l’acqua è buona per lavarsi la faccia” dice già tutto da solo.

E’ sgnor e’ magna quand ch’l’ha fan, e’ puret quand ch’u n’ha

Riassume perfettamente la vita di un tempo: “il ricco mangia quando ha fame, il povero quando ne ha”. Ma si usa anche per evidenziare situazioni di tutti i giorni: fare le cose quando si può o quando si vuole.

Tci sgudible

“Sei sgodibile”, e cioè odioso. Una parola bellissima, che esiste solo in Romagna e che in italiano non può essere tradotta letteralmente. Quanti “sgodibili” conosciamo? Non si riescono a contare.