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I bambini, giocando, "scapuzzano" spesso (Shutterstock.com)

Scopriamo insieme una delle parole romagnole più famose

Fra tutte le parole romagnole, questa è una di quelle con il significato più “oscuro”. Per chi parla dialetto, ovviamente, non c’è niente di strano, e tutti sanno cosa vuol dire, ma per un parlante di un’altra regione forse non è così semplice.

L’italianizzazione del termine può essere “scapuzzare”, e il fatto che questa parola sia molto onomatopeica può suggerire già la sua traduzione, il suo significato. “Scapuzê”, infatti, significa “inciampare”, “cadere”.

Come detto, la parola “scapuzê” è molto onomatopeica, cioè suggerisce già col suolo suono, con la semplice pronuncia, cioè che significa. Se immaginiamo qualcuno che inciampa, che cade, subito balza evidente come il suono duro “sca” possa sottolineare un po’ il modo goffo con cui i piedi si “ingambarellano” – giusto per restare sulle italianizzazioni del dialetto.

“Scapuzê” ricorda anche qualcosa che si ribalta, che si “scoperchia”. In effetti, quando si inciampa e si cade ci si ribalta. Ma non solo: da bambini, giocando e correndo, ci si “sbuccia” sempre le ginocchia. “Scapuzê” non può ricordare anche questa situazione?