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"Paciug" significa "paciugo", ma in dialetto assume altre sfumature (Shutterstock.com)

Scopriamo una delle parole più famose

Fra tutte le parole in dialetto, questa è una di quelle più vicina all’italiano. Nonostante ciò, ha un suo colorito tutto romagnolo che la rende speciale.

“Paciug” si può tradurre con “paciugo”. Secondo il dizionario, un paciugo è una “mistura disgustosa di più sostanze, per lo più molli o semiliquide”. Si può usare, per esempio, per parlare del fango, soprattutto quando si attacca alle suole delle scarpe raccogliendo anche foglie e altra sporcizia che poi impiastriccia il pavimento della casa.

In dialetto, “paciug” vuole dire esattamente la stessa cosa, ma assume delle sfumature particolari.

Quante volte abbiamo sentito dire “paciug” riferito a qualche disastro?

Un bambino che mangia il gelato e si sporca tutta la maglia ha fatto un “paciug”, per esempio. Oppure, allo stesso bambino che questa volta gioca con le verdure nel piatto senza mangiarle possiamo dire di non “paciugare”.

La differenza, insomma, è che in Romagna questa parola viene usata con molta più frequenza di quanto sembrerebbe essere usata nelle altre regioni.

Con “paciug” si può intendere davvero una varietà infinita di cose: anche quando si fa arrabbiare qualcuno e si crea confusione si è fatto un “paciug”.