Scopriamo insieme alcuni ossimori
Ossimori? Un ossimoro, secondo il dizionario, è una “figura retorica consistente nell’accostare, nella medesima locuzione, parole che esprimono concetti contrari”. Per esempio, è un ossimoro “ghiaccio caldo”, che è il nome comune per la sostanza chimica dell’acetato di sodio triidrato. Oppure, per restare sempre sull’acqua solidificata, è un ossimoro anche la canzone di Tony Dallara Ghiaccio bollente.
In dialetto, gli ossimori sono in tantissimi modi di dire. Molte volte sono detti così comuni e usati che non sembra neanche di trovarsi davanti a questa figura retorica.
Prendiamo uno dei più famosi: “va là, vieni qua”. Chiaramente, è impossibile andare “là” e allo stesso tempo venire “qua”, perché significherebbe muoversi in due direzioni diverse. Come detto, è un ossimoro. Però non è così evidente, perché in questo caso diventa ossimoro unendo due termini che non sono propriamente “parole”. O meglio, “vieni qua” lo è senz’altro, e nella frase è la parte più importante, ma “va là”, in Romagna, è un intercalare usatissimo che per puro caso qui è combinato con una locuzione che letteralmente vuol dire il contrario. “Va là”, però – come intercalare – non significa letteralmente di andarsene – è più metaforico.
Un altro ossimoro molto divertente è “adesso dopo”. Quante volte, quando ci chiedono di fare qualcosa che non abbiamo voglia di fare o che non possiamo fare subito, rispondiamo “adesso dopo la faccio”? È impossibile, ovviamente, fare una cosa adesso e farla dopo, ma unendo queste due parole si crea un nuovo momento temporale: farò questa cosa non subito ma prima o poi sì.