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La targa sulla facciata delle casa di Cervia in cui abitò Grazia Deledda

Due non romagnoli come Giosuè Carducci e Grazia Deledda amavano questa terra

La Romagna è sempre stata una terra amata – dai romagnoli e dai non romagnoli. Sarà per il clima, sarà per il cibo, sarà per la vicinanza della montagna al mare, sarà per la campagna… Quale che sia il motivo, molti scrittori sono passati di qui – come Ezra Pound –, e molti si sono fermati. Come Giosuè Carducci e Grazia Deledda.

A Cesena, per esempio, soggiornò spesso il poeta toscano. La villa Silvia-Carducci – il nome non è un caso – fu la dimora del premio Nobel. La casa, acquistata nel 1874 dalla contessa Silvia Pasolini Zanelli, fu trasformata in un salotto culturale. Poeti, scrittori… si ritrovavano tutti qui per conversare, discutere, far letteratura.

Carducci veniva spesso, e trascorreva qui molto tempo. La casa, immersa in un parco, era pacifica. Il clima era mite. Tra le altre cose, proprio alla villa Silvia-Carducci compose Ode alla Chiesa di Polenta – il piccolo borgo si trova a poca distanza da Cesena.

La poesia di 128 versi è contenuta in Rime e ritmi, l’ultima raccolta poetica dell’autore.

A Cervia, invece, si trova la casa di Grazia Deledda. Ancora una volta, la presenza del premio Nobel (a quanto pare chi lo vince adora la Romagna) è stata importante, visto che il lungomare è intitolato a lei.

In ogni modo, Grazia Deledda aveva una casa che si trova fra il mare e il centro storico. Il perché scelse Cervia non è così chiaro, ma sicuramente contribuì la vicinanza dei suoi amici scrittori: Marino Moretti, Alfredo Panzini, Antonio Baldini e Antonio Beltramelli.

Cervia conferì la cittadinanza onoraria alla poetessa nel 1926 (decisamente, la sua presenza era importante), e nel ’56 le venne dedicato un monumento. Purtroppo, nel 1936 – alla morte della scrittrice – la casa venne venduta, e da allora è proprietà di privati. Una targa sulla facciata, tuttavia, ricorda l’importante inquilina.