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Anche Nino Pedretti, come Gianni Fucci, fu legato a Santarcangelo

Nino Pedretti è stato poeta e traduttore

Nino Pedretti – battezzato Giovanni Maria Pedretti – nacque a Santarcangelo di Romagna, il 13 agosto del 1923. Suo padre era impiegato al comune e sua madre era una maestra alle scuole elementari.

Nino Pedretti si diplomò come geometra a Rimini, e subito dopo – era il 1942 – venne chiamato alle armi. Combatté a Trieste, poi fuggì in seguito all’armistizio dell’8 settembre ‘43. Trovò rifugio a San Marino, quindi tornò in Italia e proseguì gli studi.

Nel dopoguerra, dopo essersi diplomato all’Istituto Magistrale e aver conseguito la licenza da maestro, fondò insieme ad alcuni compaesani il famoso “circal de’ giudéizi”. Questi amici intellettuali erano poeti dal calibro di Raffello Baldini, Tonino Guerra e Gianni Fucci.

Nel 1953, Nino Pedretti si laureò in lingue all’Università di Urbino. La sua tesi era sulla musica jazz.

Dopo la laurea, si trasferì in Germania per diversi anni, quindi tornò in patria per insegnare inglese nei licei di Cesena e Pesaro. È in questi anni – è il 1975 – che pubblicò la sua prima raccolta di poesie: Al vòuşi. Tra l’altro, il libro ebbe un grande successo.

Come Gianni Fucci, anche Nino Pedretti si interrogò a lungo sulla linguistica del dialetto. Parlò e discusse a lungo con Friedrich Schürr, e definì alcuni criteri grafici che molti colleghi compaesani adottarono.

Purtroppo, Nino Pedretti scomparve molto presto, a soli 57 anni, il 30 maggio del 1981. Molte opere furono pubblicate postume (come altre poesie e monologhi), ma fortunatamente poté pubblicare diversi volumi mentre era ancora in vita. Fra questi, ricordiamo: Te fugh de mi paéiş e La chèşa de témp.