Scopriamo uno dei motti romagnoli più famosi
Fra tutti i motti romagnoli, questo è sicuramente uno dei più usati. Un motto – Boccaccio, nel suo Decameron, dedica diverse novelle a questa costruzione semantica – è una battuta arguta, scherzosa, pungente. Visto il significato di “ciapê la scofia”, possiamo dire che effettivamente è una specie di motto.
Ma cosa significa? Letteralmente, “ciapê la scofia” vuol dire “prendere la cuffia”, dove “cuffia” sta per “berretta”.
Anche se “cuffia”, secondo il dizionario, è “un copricapo leggero e più o meno aderente alla testa, che scende fino al collo e può venire assicurato sotto il mento con due lacci”, si può usare tranquillamente come sinonimo di “berretta”. Del resto, si tratta di due copricapi con la stessa funzione.
Ma perché si dice così? È molto semplice.
Come abbiamo visto spesso, la maggior parte dei proverbi e dei modi di dire usa delle metafore, delle analogie. Il significato letterale del detto deve essere traslato e associato al suo verso senso. In questo caso, “ciapê la scofia” significa innamorarsi, prendere un’infatuazione. Ma non una cosina leggere: si tratta proprio di un innamoramento totale, qualcosa che fa perdere la testa.
Il senso è immaginarsi qualcuno con in testa una cuffia, infilata così tanto da coprire gli occhi. In questo modo, per questa persona sarà impossibile vedere, e quindi vedere anche i difetti e le imperfezioni dell’amata.
Non che sia una cosa negativa, alla fine, perché amare è anche soprassedere ai difetti, ma a volte questi sono molto importanti o possono diventare dannosi – come un carattere difficile. E allora “ciapê la scofia” non è esattamente bello.