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La "môrt imbariêga" è diventato quasi un personaggio folkloristico (Shutterstock.com)

Scopriamo uno dei modi di dire in dialetto più famosi

Fra tutti i modi di dire in dialetto, questo è sicuramente uno dei più conosciuti e usati. Di certo, la “morte ubriaca” è diventato quasi un personaggio folkloristico, un personaggio popolare.

Come la maggior parte dei proverbi – ormai è cosa nota – anche questo viene dall’esperienza popolare. In un certo senso, può venire anche da un aspetto più scaramantico, visto che si parla di morte e che questa non piace a nessuno. Ma andiamo con ordine.

Innanzitutto, la traduzione è – ovviamente – “mi sembri la morte ubriaca”. Ma cosa significa questa immagine strana? Perché, a pensarci, immaginarsi la morte ubriaca è qualcosa di straniante: uno scheletro incappucciato con una falce che va in giro barcollando?

Insomma, cosa significa questo proverbio?

Per capirlo, è bene ricordarsi quando si usa, e per chi. Se pensiamo alla morte, viene subito in mente qualcosa di tetro, di scuro, e se la associamo a una persona ecco che subito vediamo il tipico pallore cadaverico.

Però una persona ubriaca è rubizza, col naso e le guance più colorate, quindi l’opposto di qualcuno di pallido. Allora è così: il proverbio si usa per quelle persone che non stanno proprio benissimo, che alternano il pallore bianco da lenzuolo a sprazzi di colorito sul volto. Magari qualcuno che ha la febbre, o che non è stato molto bene.

Ecco quindi che questo ossimoro trova finalmente il suo senso.