fucci

Scopriamo alcune poesie di Gianni Fucci

Le poesie di Gianni Fucci sono importantissime. Come abbiamo visto, infatti, Fucci è stato un importante e influente poeta. Negli anni ’80 fu invitato a prendere parte a una commissione che doveva definire un’ortografia comune per tutti i dialetti romagnoli. Fu proprio lui a introdurre l’<ê> nella grafia del santarcangiolese

Le sue poesie, ovviamente, sono tutte in dialetto santarcangiolese.

Per esempio questa:

E’ pasaròta i dè? St’aria ad méll’an

la strapaza l’orgòi!  – Lutéun lutéun

tra la nèbbia ch’la vén, ch’i sémmi néun? –

E’ sarà pr’i nóst tórt

ingavagnéd éulta al vióli dl’ingàn

s’u s’è fat nòta ch’a n s u n sémm incórt?

(I giorni cinguettano? Quest’aria di mille anni

maltratta l’orgoglio! – Piano piano

nella nebbia che viene, noi chi siamo? –

Sarà per le nostre colpe

avviluppate nei viottoli dell’inganno

se si è fatta notte senza che ce ne accorgessimo?)

Questa poesia, usando il dialetto, si interroga sulla condizione umana non meno di quanto fanno le poesie di autori che scrivono nella lingua madre, come un Pascoli o un Montale. Questo per dire che anche il dialetto può essere nobilitato e in grado di ragionare sulle cose profonde.

Oppure questo stralcio:

Pu e’ pasa mièra ad stasòun incantêdi

tla serena pazìnzia ad primaveri

ch’agli à e’ cór tal strêdi sbiancanêdi

ch’al svapòura dalòngh.

E da e’ sóffi ad che dè la convinziòun

che la tu véita l’è un avenimént

snò tóvv, ch’u n s u n ripeterà mai piò.

(Poi passano migliaia di stagioni incantate

nella serena pazienza di primavere

che hanno il cuore nelle strade sbiancate

che svaporano lontano.

E dal soffio di quei giorni la convinzione

che la tua vita è un avvenimento

solo tuo, che non potrà ripetersi mai più)

Ancora una volta, il dialetto viene usato per affrontare temi importanti e profondi. Come tutti i grandi poeti dialettali, anche Fucci riesce a usare la musicalità della lingua romagnola per raccontare la vita.