Scopriamo quali sono le opere più importanti dell’autore
Manara Valgimigli, come abbiamo visto, è stato uno scrittore romagnolo molto importante. Nella sua vita ha scritto e lavorato davvero a un sacco di opere.
Uno dei campi in cui eccelse di più fu la traduzione, proprio come il conterraneo Vincenzo Monti. Valgimigli tradusse Sofocle, Eschilo, Saffo, Platone, Aristotele… e molti di questi testi vengono ancora usati nei manuali scolastici o come copioni per gli spettacoli teatrali. La più importante di queste traduzioni è quella del Fedone di Platone.
Manara Valgimigli, però, fu anche un filologo piuttosto rinomato. Non solo: a differenza di molti colleghi, passò da testi di letture sempre diverse ad altre letture differenti, che gli permisero di diventare un’autorità per quanto riguarda il “biografismo culturale”.
Molte delle cose imparate dalla filologia, in effetti, Valgimigli le riversò nei suoi elzeviri. Un elzeviro è un articolo giornalistico su arte, letteratura, cultura, e si chiama così per via del carattere con cui un tempo era stampato. Lui e altri autori contemporanei ne scrissero tantissimi.
Valgimigli produsse davvero tanti elzeviri, al punto che la raccolta Il mantello di Cebète viene considerato il suo capolavoro supremo. Le altre due raccolte sono La mula di don Abbondio e Colleviti.
Un altro contributo significativo di Valgimigli fu il ruolo di curatore. Supervisionò le Lettere del Carducci (ben otto volumi, usciti fra il ’52 e il ’60) e i Carmina di Pascoli, senza dimenticare l’edizione delle Opere del già citato Monti.