Dante ha trascorso diverso tempo in questa terra, e ha citato la Romagna nella Divina Commedia molte volte.
La Romagna, nella Divina Commedia, viene citata diverse volte.
Nel poema, i romagnoli che compaiono sono tantissimi. Più di loro solamente i toscani.
La prima citazione alla Romagna è nel Canto V dell’Inferno, quando Francesca da Rimini descrive la regione geograficamente.
Siede la terra, dove nata fui, su la marina dove 'l Po discende per aver pace co' seguaci sui
Successivamente, Dante parla con Guido da Montefeltro, nell’ottava bolgia. Qui sono condannati i consiglieri fraudolenti.
Guido chiede a Dante se la Romagna è in guerra o in pace, e il Sommo gli risponde che non ci sono guerre, poi gli fa una panoramica della situazione politica.
Romagna tua non è, e non fu mai, sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni; ma 'n palese nessuna or vi lasciai. Ravenna sta come stata è molt'anni: l'aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni.
Nel Canto XVI dell’Inferno, Dante descrive la cascata dell’Acquacheta.
Come quel fiume c'ha proprio cammino prima dal Monte Viso 'nver' levante, da la sinistra costa d'Apennino, che si chiama Acquacheta suso, avante che si divalli giù nel basso letto, e a Forlì di quel nome è vacante, rimbomba là sovra San Benedetto de l'Alpe per cadere ad una scesa ove dovea per mille esser recetto.
Nel XIV Canto del Purgatorio, infine, Dante incontra Guido del Duca (di Bertinoro) e Rinieri da Forlì. Inoltre, descrive i confini della Romagna.
Tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno.