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Ritratto di Ezra Pound

Scopriamo una piccola e assurda curiosità letteraria

I romagnoli sono ovunque. Anche nella poesia americana. In particolare, nei Cantos di Ezra Pound.

Ezra Pound era un poeta statunitense che visse perlopiù in Italia, a Venezia (dove tra l’altro è seppellito). Negli anni ’20 era a Parigi con tutti i grandi artisti dell’epoca, da Hemingway a Picasso, passando per Dalì. In Italia sostenne la Repubblica di Salò, fu catturato, consegnato agli americani e chiuso in manicomio.

I Cantos è un poema incompleto, scritto fra il 1915 e il 1962. È diviso in 120 sezioni, ognuna delle quali è un canto. È una specie di incrocio modernista fra la Divina Commedia e l’Odissea. Ad oggi, è considerato uno dei massimi capolavori della letteratura.

Ma cosa c’entra la Romagna in tutto questo?

È importante, innanzitutto, sapere che i Cantos raccolgono qualsiasi cosa. Citazioni da altre opere, frasi famose… E anche poesie in dialetto.

Ezra Pound, nei suoi viaggi, capitò anche in Romagna. Qui venne a conoscenza, probabilmente, dei poeti dialettali. Uno fra tutti: Aldo Spallicci.

Spallicci scrisse una poesia intitolata E’ rumagnul. In quest’opera, Dio e San Pietro si rendono conto che fra tutte le cose che hanno creato ne manca ancora una, e cioè il romagnolo. Dopo aver provveduto, la prima cosa che esclama il romagnolo è una bestemmia in dialetto.

Ebbene, può sembrare assurdo, ma è proprio il passaggio con la bestemmia che Ezra Pound usa nel canto 28 della sua opera!