La Ballata di Rudi è l’opera più importante dell’autore

Elio Pagliarani è stato uno degli autori più importanti delle nostre terre. Fra le sue varie opere, quella di cui si parla nel titolo è sicuramente la più importante.

Originariamente venne pubblicata nel 1977, con il titolo Rosso corpo lingua oro pope-papa scienza. Doppio trittico di Nandi. Nel ’95, invece uscirà l’edizione definitiva e completa.

La ballata di Rudi narra la storia del protagonista omonimo nell’arco di 30 anni. Rudi, come avevamo già visto, è “un animatore di balli sull’Adriatico” che si trasferisce a Milano, dove diventa un intrattenitore in un night club, favoreggiando la prostituzione delle ragazze che lavorano nel locale.

Questo romanzo non è in prosa, ma in versi, quindi si può dire che è una specie di poemetto. La voce narrante non è quella di Rudi, ma di un narratore intradiegetico, cioè è un personaggio che racconta una storia – in questo caso, appunto, quella di Rudi.

I personaggi che popolano il libro sono diversi. Uno su tutti Armando, tassista abusivo che viene ingannato da un cliente abituale che gli propone di contrabbandare denaro a Venezia. In questo caso, è il tassista stesso a raccontare la sua storia.

Ogni tanto ci sono dei componimenti che alternano riflessioni sulla poesia e ricordi marittimi.

Nonostante tutta l’opera si attraversata dalla disillusione per un’Italia in rovina, l’epigrafe finale apre uno spiraglio di ottimismo: “Ma dobbiamo continuare come se non avesse senso pensare che s’appassisca il mare”.