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Olindo Guerrini era detto il "Baudelaire romagnolo"

I sonetti romagnoli sono l’opera in dialetto più famosa dell’autore

I “Sonetti romagnoli” di Olindo Guerrini sono, secondo Wikipedia, “un’opera nella quale usò [Olindo Guerrini n.d.r] il dialetto romagnolo raggiungendo una notevole efficacia nel descrivere la psicologia dei suoi conterranei”. Pubblicati nel 1920, rimangono una delle raccolte in romagnolo più importanti.

La prima raccolta di poesie di Guerrini fu Postuma, pubblicata nel 1877. Questo libro gli valse il soprannome di “Baudelaire romagnolo”. Nella prefazione scrive che i versi sono di un certo Lorenzo Stecchetti, cugino morto a 30 anni, ma presto si scoprì che era solo uno pseudonimo.

Le poesie suscitarono scandalo per i toni erotici e alcune blasfemie, ma il successo fu immediato.                                                                              

I “Sonetti romagnoli” furono scritti in due fasi diverse della sua vita. La prima, fra il 1870 e il 1880, in chiave politica. Guerrini faceva parte della vita politica di Ravenna, la sua città, e pubblicò poesie dialettali sarcastiche.

La seconda fase, invece, arriva venticinque anni dopo. Lascia detto al figlio che debbano essere pubblicati solo dopo la sua morte.