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Giuliana Ronchi morì a Rimini

Giuliana Ronchi è stata una poetessa italiana

Giuliana Ronchi nacque Santarcangelo di Romagna, il 16 aprile 1922. La sua famiglia era di origine contadina, e Giuliana rimase orfana di madre a 10 anni. Sin da subito, quindi, dovette abbandonare gli studi per lavorare.

Nel 1964, in quanto operaia, partecipò alla lotta contro la chiusura della corderia locale. In questa occasione, compose la sua prima opera in dialetto, A i n’em vu sa ad quei de vintidò “(Ne abbiamo avuto abbastanza di quelli del Ventidue”).

Da quel momento, sul giornale locale Tuttosantarcangelo pubblicò diverse poesie, autobiografiche e intime, ma che parlavano anche della condizione operaia e, soprattutto, di quella delle donne. Tullio de Mauro, famoso linguista, la trovava “bravissima”.

La vóita d’una dòna, la sia prima opera, fu pubblicata nel 1980. La casa editrice che la diede alle stampe era dichiaratamente femminista, e i temi delle poesie riflettono questo pensiero.

Il libro conobbe un immediato successo, tanto da essere ristampato. Nell’82, addirittura, comparve su Rai 2 nella rubrica Si dice donna di Alessandra Bocchetti.

Brevini, che aveva già inserito Baldassari nella sua antologia sulla poesia dialettale del ‘900, trovò posto anche per Giuliana Ronchi.

Nel 2007 la rivista Il parlar franco le ha dedicato un numero monografico, con interventi di vari critici e letterati.

Giuliana Ronchi morì a Rimini nel 1996.