Gianni Quondamatteo è stato uno studioso e partigiano romagnolo
Gianni Quondamatteo nacque a Rimini, il 19 marzo del 1910. La sua famiglia era legata al mare, quindi non fu strano che scelse di laurearsi a Venezia e poi – in scienze marittime e diritto – a Napoli. Due città, chiaramente, legate all’acqua.
Come ufficiale di marina partecipò alla Seconda guerra mondiale, diventando poi un partigiano. È stato presidente del Comitato di Liberazione Nazionale di Riccione e, addirittura, primo sindaco della città dopo la fine della guerra.
Terminato il conflitto, si dedicò agli studi per cui è conosciuto. Soprattutto per quanto riguarda il folclore, il dialetto e la letteratura romagnola. Etnologia, lessicografia, giornalismo, politica: non c’era ambito in cui non avesse interessi.
Tutto questo lo portò a pubblicare il Dizionario romagnolo (ragionato) – la sua opera più famosa e importante –, oltre ad articoli e saggi su vari giornali.
Inoltre, pubblicò un paio di opere sulla poesia dialettale di Giustiniano Villa, Tremila modi di dire dialettali (in Romagna) e il Grande dizionario (e ricettario) gastronomico romagnolo.
Fu amico e collaboratore di Friedrich Schürr, e per lui scrisse la prefazione della sua opera più famosa, ovvero La voce della Romagna.
Gianni Quondamatteo morì il 19 gennaio 1992.