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Veduta della Romagna, terra "figlia" di Aldo Spallicci

La poesia “E’ Rumagnul” è citata anche da Ezra Pound

Aldo Spallicci, come abbiamo visto, è stato uno dei poeti più importanti della Romagna. Fu lui a rendere la caveja il simbolo di questa terra, e fu sempre lui a meritarsi l’appellativo di “Ba’ dla Rumâgna”.

Fra la sua produzione poetica, però, c’è una poesia un po’ particolare. Come abbiamo scoperto, il grande poeta Ezra Pound la cita testualmente nei suoi Cantos. Si tratta di E’ Rumagnul.

La poesia si apre con Dio e San Pietro che passeggiano nel mondo appena creato. E San Pietro dice: “La Rumagna t’lè fata, e e’ rumagnùl?” – “la Romagna l’hai fatta, e il romagnolo?”. E Dio risponde: “Me a t’e’ farò, mo l’ha dal bròt mani” – “io te lo faccio anche, ma ha delle brutte maniere”.

Poi Dio dà un calcio a un mucchio di terra e tutto d’un tratto spunta “E’ vigliacaz de’ rumagnul spudè”, che è diventato quasi un modo di dire. E il neonato romagnolo, in maniche di camicia sbottonata – solo Spallicci poteva essere così vero –, dice: “A so qua mè, ciò, boia ded’ S…”.

E la poesia finisce così.