Leggiamo insieme due famose poesie di Marino Moretti
Marino Moretti, come abbiamo visto, è stato un poeta romagnolo importantissimo, letto e conosciuto anche fuori dalla regione. Fra tutte le sue liriche, ecco due poesie piuttosto famose. La prima è Cesena.
Cesena è conosciutissima. Si studia anche a scuola, e si trova in quasi tutte le antologie. L’incipit è forse uno dei più famosi nella poesia italiana:
Piove. È mercoledì. Sono a Cesena,
ospite della mia sorella sposa,
sposa da sei, da sette mesi appena.
È carino notare quel “della mia sorella”, anziché “di mia sorella”. Molto romagnolo.
La poesia è molto lunga. Parla della sorella del poeta che, appena sposata, deve abituarsi alla famiglia del marito. Tutto sembra andare bene, tutto sembra essere in ordine, ma quando lei e il fratello restano soli, le paure della donna – e di qualunque sposa – si manifestano. È una lirica crepuscolare davvero toccante.
La seconda poesia, Rondini, è totalmente diversa dalla prima:
Nel roseo cielo della fresca sera
S’alzan gli stormi e perdonsi laggiù.
Le rondinelle della primavera
vanno a svernar lontano, nel Bornù.
O rondini! È pur dolce ai nostri cuori
questa vostra partenza agile e gaia,
che ci rammenta i piccoli rumori
che facevate sotto la grondaia.
S’alzan nel cielo della rosea sera
le rondinelle a stormi ed a tribù.
Ritorneranno tutte a primavera?
Forse qualcuna resterà laggiù!
In realtà, all’apparenza sembra una poesiola molto carina sulle rondini che partono e tornano, ma leggendo fra le righe si può notare una certa malinconia. “Ci rammenta i piccoli rumori che facevate sotto la grondaia”, per esempio, sembra alludere a tempi andati, forse migliori, mentre il verso finale ha tutto il sapore di un addio.