Leggiamo insieme due poesie di Nino Pedretti
Nino Pedretti è stato un poeta santarcangiolese piuttosto importante – ne abbiamo parlato qui –, soprattutto per la sua ricerca linguistica nei riguardi del dialetto. Ecco due poesie.
La prima si intitola Al poeṣéi, “le poesie”, e possiamo dire che è una specie di meta-poesia.
Ò scrétt zinquènta poeṣéi par un léibar
zinquènta galéini biènchi te curtéil
e a li guèrd cumè una cuntadéina
che sàbat la li pórta me marchè.
(Ho scritto cinquanta poesie per un libro,
cinquanta galline bianche nel cortile,
e le guardo come una contadina
che sabato le porterà al mercato)
È una poesia molto semplice, legata anche alla vita contadina, e paragona le poesie a delle galline di cui la contadina si prende cura. Insomma, le scrive. E continuerà a prendersene cura almeno finché non le porterà al mercato – il mercato dell’editoria –, dove le venderà e le pubblicherà per tutti.
La matéina prèst, invece (“la mattina presto”), è una delicatissima poesia sui ricordi.
A m’arcórd la matéina se cafè
l’udòur di tréni, la nèbia
d’in èlt datònda al chèṣi
e’ sònn ch’e’ pastruciéva s’l’aria
e i ruméur dal curiri
sal pènzi pini ad studént
e e’ sòul ch’lavnéva so pianín
alzènd al brazi e la caméisa
rossa de dè
te zil ch’l’aveva frèdd
ancòura par la nòta.
(Ricordo la mattina col caffè
l’odore dei treni, la nebbia
in alto attorno alle case
e il sonno che si impastava con l’aria
e il rumore delle corriere
piene di studenti
e il sole si alzava piano
alzando le braccia e la camicia
rossa del giorno
nel cielo ancora infreddolito
per la notte)
Una poesia piena di immagini e suggestioni, insomma. Davvero delicata e leggera.