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Le raccolte di detti romagnoli (Shutterstock.com)

Scopriamo i detti romagnoli

Fra tutti i detti romagnoli, questo riassume perfettamente un vecchio adagio. Una volta, infatti, si diceva che il confine con la Romagna si poteva capire in base a cosa offrivano da bere ai viandanti. Finché, bussando alle porte, i padroni di casa davano vino, si era in Romagna; quando davano l’acqua era Emilia.

I detti, i proverbi… Come in qualsiasi tradizione antica – il romagnolo, anche se cerchiamo di difenderlo e salvaguardarlo, fa parte del tempo passato, quando era la lingua parlata da tutti –, i detti e i proverbi sono un fondamento.

Nel 1818, il forlivese Michele Placucci scrisse il saggio Usi e pregiudizj dei contadini della Romagna. Quest’opera, che si concentra sulla Romagna, ovviamente, è considerata il primo studio sul folclore in Italia. Benché sia scritta in italiano, è piena di detti popolari in romagnolo.

Tornando al proverbio di prima, la traduzione letterale – è facile – è “L’acqua fa male, il vino fa cantare”. Non è un vero e proprio proverbio che insegna qualcosa, qualcosa che viene dall’esperienza popolare. È più una massima di vita, una descrizione in pillole dello stile di vita romagnolo.