Dante Arfelli è stato uno scrittore romagnolo

Dante Arfelli nacque a Bertinoro, nel 1914. A 14 anni, dopo una parentesi a Reggio Emilia, si trasferì a Cesenatico. Al liceo classico di Rimini, dove studiò, conobbe Federico Fellini.

Durante gli anni universitari – studiò lettere a Bologna – fu arruolato in guerra, in Montenegro, e poté laurearsi in Storia solo nel 1944.

A Cesenatico, Dante Arfelli fondò una scuola media, prima privata e poi comunale, e ne divenne preside. Vivendo a Cesenatico, non poté non conoscere Marino Moretti – che tra l’altro viveva a pochi passi dalla scuola –, il quale lo introdusse alla vita intellettuale della città.

Nel 1949 uscì il suo primo romanzo, I superflui, che diventò un caso letterario tradotto anche all’estero. Solo negli Stati Uniti vendette quasi 800.000 copie. La quinta generazione, il romanzo successivo, non conobbe lo stesso successo del primo, pur essendo apprezzato in egual misura.

Parallelamente, Dante Arfelli continuò a insegnare: prima all’istituto Tecnico Industriale a Forlì, poi in quello di Cesena; infine, passò all’Istituto Tecnico Commerciale “Renato Serra”. Durante gli anni ’60, però, nel clima dei movimenti studenteschi, Arfelli – già solitario – andò in pensione.

Dopo vent’anni, pubblicò nel ’75 Quando c’era la pineta, una raccolta di racconti. La depressione che lo affliggeva, però, era terribile, e così cercò la pace a Ravenna. Nel ’93, due anni prima della morte, pubblicò Ahimè, povero me, una raccolta di pensieri e fogli sparsi sulle sue giornate nella casa di riposa di Marina di Ravenna, dove morì.