Carlo Baiardi è stato un virtuoso del sassofono
Carlo Baiardi nacque a Sant’Angelo di Gatteo, l’8 aprile del 1915. A soli 14 anni, come molti musicisti del suo genere, esordì in un’orchestra; in particolare, quella di Bertaccini di Savignano sul Rubicone. Era un sassofonista, ma da autodidatta sapeva suonare anche la fisarmonica e il clarinetto in do.
Carlo Baiardi, durante la Seconda Guerra Mondiale, divenne sassofonista del suo reggimento, e così andò in Grecia per tre anni. Nel ’43, però, venne catturato e deportato in Germania, nel campo di Dachau.
Nel campo lavorò come barbiere, sopravvisse e venne liberato nel ’45 dagli americani. E qui accade un fatto “strano”, quasi da film.
Glenn Miller, jazzista famosissimo che suonava il trombone, era il capo dell’Orchestra dell’Armata che liberò il campo di Dachau. Siccome il circolo degli ufficiali chiudeva sempre a tarda notte, incaricarono Miller di trovare fra gli ex prigionieri qualcuno che sapesse suonare.
Baiardi si propose. Durante la selezione, gli diedero un sax distrutto e rovinato trovato durante i rastrellamenti. Ma Baiardi era un genio dello strumento, e impressionò tutti quanti. Soprattutto il sassofonista dell’orchestra, che fu così colpito da abbracciarlo e regalargli il suo strumento. Da allora, Baiardi non cambiò mai sax.
Tornato in Italia, incontrò Secondo Casadei. In realtà, lo ri-incontrò, perché da ragazzi erano vicini di casa. Baiardi divenne subito il sassofonista dell’Orchestra, e partecipò alle registrazioni in studio.
Nel 1962, infine, lasciò l’Orchestra Casadei e fondò la sua, con il suo nome. Divenne così famoso che iniziò una specie di rivalità fra lui e Casadei.
Nel ’79, Baiardi fu nominato Cavaliere della Repubblica. Nel 1980, quindi, si ritirò, e l’Orchestra passò al figlio.
Morì nel 1997, a Savignano sul Rubicone.