I bu è una delle raccolte in dialetto più famose e importanti
I bu (“i buoi”) è la poesia che dà il titolo all’omonima raccolta di Tonino Guerra.
Il libro uscì nel 1972 per Rizzoli, e vinse il premio Carducci. Le poesie, però, furono composte fra il ’68 e il ’72. Tonino Guerra lavorò fianco a fianco con Gianfranco Contini (che scrisse la prefazione) e Roberto Roversi (che tradusse). Quest’ultimo fu anche paroliere per Lucio Dalla.
Tutta la raccolta è attraversata da poesia candide e delicate, ma allo stesso tempo liriche e bellissime. Proprio La bellezza, per esempio, si conclude col verso: “Sta drètt che la belèzza l’a n pàisa”, “stai dritto che la bellezza non pesa”.
Ma è la poesia che dà il titolo alla raccolta che riesce a commuovere con pochi versi: “Andatelo a dire ai buoi che non servono più, ora che c’è il trattore”, “E adèss i à d’andè véa a tèsta basa dri ma la còrda lònga de’ mazèll” (“e ora devono andare via a testa bassa dietro la lunga corda del macello”).
In poche righe c’è tutto il rimpianto per un tempo bucolico che non c’è più, così come nella miglior tradizione poetica dialettale.