Artusi scrisse il primo ricettario che catalogava piatti da ogni parte d’Italia, unendo la Nazione anche in cucina
Pellegrino Artusi nacque a Forlimpopoli nel 1820. Sorprendentemente, però, fu solo nel 1870 – a cinquant’anni – che decise di dedicarsi alla cucina. Prima dei trent’anni, infatti, visse e lavorò nella sua città Natale, dove suo padre faceva il droghiere.
Nel 1851 la famiglia Artusi rimase vittima della banda del Passatore, e questo li convinse a trasferirsi a Firenze. Qui presero in gestione un negozio di seta.
Nel 1870, come detto, Artusi si ritirò a vita privata, e cominciò a scrivere ricette per “hobby”.
“La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” è una pietra miliare della letteratura culinaria e, anche – perché no? –, di quella generale. Pubblicato nel 1891 – vent’anni dopo l’Unità d’Italia –, è stato il primo libro di ricette in un unico volume che presentava piatti da ogni regione del Paese, ed è considerato una delle fondamenta della cucina nazionale.
Il libro contiene 475 ricette, scritte e collezionate da Artusi nel corso degli anni, e l’autore curò personalmente le prime 14 edizioni del testo. Ogni volta aggiornava il linguaggio e le varie ricette, perfezionando il libro sempre di più.
Artusi si spense nel 1911. L’anno prima era uscita l’ultima edizione curata da lui.