La Pesca Buco Incavato è coltivata nei territori di Massa Lombarda dalla prima metà del Novecento.
Massa Lombarda è ritenuta la culla della frutticultura moderna soprattutto quando si parla di pesche. Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento infatti qui ci sono stati i primi impianti di alberi da frutto. In pochi anni, grazie al duro lavoro di agricoltori e tecnici, si è iniziato a produrre più della metà dell’intera produzione della provincia di Ravenna. Il simbolo di quegli anni nella zona di Massa Lombarda è di certo la Pesca Buco Incavato, chiamata in dialetto bus incavé.
Era proprio questa la varietà di pesco più diffusa e coltivata nella zona nel periodo del primo Novecento. Tale pesca era addirittura venduta con il nome di Pesca di Massa Lombarda. Si tratta di un frutto di buona pezzatura il cui gusto è delizioso. La buccia presenta sfumature rosse intense e la polpa è bianca. La forma è quella di una sfera con una sutura molto profonda e, appunto, incavata. Questa è la caratteristica che permette di distinguerla dalle altre tipologie di pesche in modo semplice.
Negli Anni Trenta del Novecento c’è stato il picco di coltivazione di questo frutto. In quel periodo la pesca veniva commercializzata in Europa, ma con l’arrivo delle pesche a polpa gialla il periodo d’oro è terminato. Questo tipo di pesche infatti è più adatto alle spedizioni perché si conserva più a lungo. Da qui iniziò il declino della Pesca Buco Incavato.
Negli Anni Cinquanta del Novecento questa pesca rappresentava solo l’1% della produzione della Regione. Di conseguenza tale frutto era praticamente scomparso. Ad oggi si conservano alcuni peschi grazie ai contadini che ne hanno conservato alcune piante per uso familiare. Questi esemplari sono stati trovati dal Comune di Massa Lombarda e dal Centro Ricerche Produzioni Vegetali di Cesena.