Lunghetti
I lunghetti sono stretti parenti degli strozzapreti (foto tratta dal libro Le minestre della tradizione romagnola, p.82)

I lunghetti sono una pasta povera e primitiva, stretta parente dei più noti strozzapreti.

I lunghetti sono una pasta tipicamente invernale della Romagna contadina. Questa minestra è una stretta parente dei ben più noti strozzapreti ed era molto diffusa nelle campagne Romagnole. Si tratta di bigoli di pasta che venivano arrotolati tra le mani. Essendo nati in un periodo in cui le uova erano ingredienti “di lusso”, i lunghetti hanno un impasto senza uovo e sono fatti quindi solo con farina e acqua.

La minestra in questione veniva mangiata dagli operai nel periodo della mietitura nelle rare occasioni in cui sostituiva la claziô. Generalmente era servita in bianco, condita solo con olio e formaggio locale. In alcune speciali occasioni però venivano portati in tavola anche conditi con pomodoro e altri ingredienti.

Lunghetti cun i fasùl da l’occ: la ricetta

Dei lunghetti si parla anche all’interno del libro Le minestre della tradizione romagnola. Alla pagina 82 di questo prezioso volume è riportata la ricetta dei lunghetti cun i fasùl da l’occ. Si tratta di «una ricetta grossolana e molto antica» tipica della tradizione contadina della Romagna di un tempo. Per realizzare questo piatto è necessario condire i lunghetti con un sugo a base di ingredienti poveri.

«In una casseruola si facevano indorare lentamente nel grasso di maiale due spicchi d’aglio aperti a metà e un ciuffo di prezzemolo. Poi si versava del pomodoro maturo e anche il brodo di cottura dei fagioli. Quando il sugo si ristringeva si versavano i fagioli lessati. Si continuava la cottura a fuoco vivace per una decina di minuti, mescolando frequentemente e insaporendo con sale e pepe.» (così è scritto in Le minestre della tradizione romagnola, Edit Romagna, 2010, p. 82).