Tagliatelle verdi
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Le Tagliatelle Verdi sono un primo piatto tipico della tradizione Romagnola che Pellegrino Artusi ha inserito all’interno del famoso libro.

Le Tagliatelle Verdi sono un primo piatto della tradizione Romagnola. Sicuramente sono meno conosciute delle Tagliatelle classiche, ma risultano anche più leggere e digeribili perché contengono meno uova. Le tajadèli verdi o tajadёl verdi sono una minestra antica, infatti già nell’Ottocento facevano parte della cultura culinaria della Romagna.

A testimoniare quanto appena detto c’è il fatto che già Pellegrino Artusi ha inserito il piatto nel suo famoso libro. Scopriamo qual è la ricetta che il più famoso gastronomo ha scritto in “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.

La ricetta di Artusi delle Tagliatelle Verdi

All’interno del suo straordinario libro “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, Pellegrino Artusi ha voluto raccogliere molte ricette della tradizione Romagnola. La ricetta n. 70 della sua opera pubblicata per la prima volta nel 1891 spiega come preparare le Tagliatelle Verdi.

«Si usano per minestra asciutta e sono più leggiere e più digeribili di quelle intrise di tutte uova. Per dar loro il color verde cuocete spinaci lessi, strizzateli bene e tritateli colla lunetta. Con due uova e un pugno di questi spinaci intridete sulla spianatoia quanta farina potete per ottenere una pasta ben soda che lavorerete molto colle mani. Poi, col matterello, tiratela a sfoglia sottile e quando dà cenno d’appiccicarsi, a motivo dell’erba che produce viscosità, spruzzatela leggermente di farina. Avvolgete la sfoglia in un canovaccio, e quando sarà asciutta tagliatela alquanto più larga de’ taglierini da brodo, avvertendo che il bello di tali paste è la loro lunghezza il che indica l’abilità di chi le fece. Appena alzato il bollore levatele asciutte e conditele.» (così scriveva P. Artusi in “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, Ricetta n. 70)